Le persone che hanno un figlio in cielo conoscono il dolore ad un livello più profondo rispetto alle altre

giocattoli e sorrisi in regalo Ritratto di Giulia - quadro realizzato dall’artista Rita Carla Piras

Le persone che hanno un figlio in cielo conoscono il dolore ad un livello più profondo rispetto alle altre

Però, insieme a tutte queste intense emozioni che fanno sentire tanto pesante il cuore, sentiamo anche le cose buone, le cose che hanno un valore diverso e si apprezzano i momenti, gli attimi, tutto viene riqualificato secondo una nuova scala di valori… più di chiunque altro.
Più di qualsiasi altra cosa.

C’è qualcosa di meraviglioso che non vediamo in noi stessi.
Abbiamo una diversa consapevolezza della vita, un peso diverso del dolore, una marcia in più dovuta a tutta la sofferenza che abbiamo dovuto subire e che i nostri figli hanno subito.
Noi non lo vediamo che siamo diversi… gli altri si, lo vedono.
Noi sappiamo cosa sia la speranza che si cerca quando tutto è perduto o si sta perdendo.
Noi siamo l’amore che diamo generosamente agli altri quando si sentono vuoti.
Siamo le braccia che li sostengono quando sono deboli.
Siamo il bene di cui questo mondo ha tanto bisogno.
Non dobbiamo cambiare.

Perché siamo un punto di riferimento per chi soffre, per chi è solo, per chi cerca pace e non la trova. Il mondo ha bisogno di molte più persone come noi, che non hanno paura di rimboccarsi le maniche, senza pregiudizi, senza sollevare polveroni o pretendere gratitudine.
Continuiamo a essere come siamo.
Prossimi per il prossimo che non ce la fa.
Non siamo supereroi, siamo genitori, genitori di un Angelo biondo, un angelo che aveva una missione qui in terra, prepararci a essere così, allenarci alla sofferenza, farci vedere oltre il nostro immenso dolore per tendere una mano agli altri che non sanno quanto soffriamo la sua mancanza, ma, sanno che il Sogno di Giulia si è avverato.

Eleonora Balia

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